Spesso ho la fortuna di poter viaggiare per lavoro, tornando di tanto in tanto a casa o esplorando nuove destinazioni.

Ritratto e reportage sono la mia passione, ma adoro studiare e cimentarmi sempre in nuove sfide.

Credo che finché non avrò esplorato tutto del mondo della fotografia non potrò ritenermi soddisfatto.

Nella mia professione cerco di trarre ispirazione non solo dai soggetti che devo fotografare, ma anche dalle energie del momento. Voglio essere preparato, ma mi piace lasciare sempre qualcosa “al caso”.

Per me uno shooting fotografico deve essere innanzitutto un’esperienza; lo è per me – non si finisce mai di imparare – ma cerco di fare in modo che lo sia anche per chi è con me in quel momento. Predisporre tutto, toglierebbe un po’ di magia.

La mia formazione è piuttosto variopinta, ho lavorato infatti per 15 anni come consulente informatico – mentre, contemporaneamente, mi occupavo di piccoli progetti fotografici e dei diversi gruppi musicali con i quali suonavo. Poi circa 10 anni fa ho capito che nella mia vita mancava qualcosa. Così ho invertito gli equilibri, e ho iniziato a dare più spazio alla sfera creativa e artistica. Si sono aggiunti così al mio percorso studi di recitazione, canto e doppiaggio.

Ad oggi, sebbene cerchi di non abbandonare nessuno dei miei interessi, sono contento, come libero professionista, di riuscire a dedicare il mio tempo – l’altra metà almeno – per esercitare anche la professione del doppiatore.

Certo, è difficile e faticoso conciliare questi due percorsi, e riuscire a renderli credibili e coerenti agli occhi di chi mi osserva da lontano. C’è tantissima competizione, ma quando alla fine di una giornata (e una nottata) di lavoro so di aver fatto quello in cui credo, dopo tutto, mi sento bene…